martedì 31 luglio 2012

Tutto questo non ha una logica...eppure
















Se ti metti ad analizzare con logica ed equilibrio sotto gli occhi razionali della media della popolazione tutto questo non ha molto senso.
Il lato economico e il tempo speso… il tutto per 3 o 4 mezze giornate di uscita all’anno: non ha molto senso razionalmente. Ma il fatto è che alcune persone si nutrono di emozioni e spesso alcune emozioni sono in antitesi alla razionalità, al pensar comune e agli standar abituali.
Perché non sono solo le emozioni legate alla singola staccata, al singolo giro è tutto il contorno che ha connotati che compensano gli sforzi per vivere tutto questo.
Si inizia la sera prima, quando si caricano le moto sul carrello con le battute e gli scherzi tra amici se si volesse dare una foto a questa immagine una moto sul carrello e dietro il solo che tramonta, senza dubbio qualcosa di poetico. Poi la sveglia presto e rendersi conto di come il fisico sia già attivo a dispetto dell’ora e di come tutto è relativo, chissà quando capiterà di dormire solo 5 ore ed essere già recettivi senza avere un minimo di sonno …..
Poi il trasferimento verso la pista a chiacchierare di tutto e di più con domande che troppo spesso vengono rimandate. Poi il momento dell’arrivo in circuito, scaricare le moto, l’iscrizione il breefing e poi i primi giri, la sessione e le emozioni legate alla velocità.
Lo scambio di impressioni sulla pista, a che marcia affrontare il tornantino e a quanti metri fare la staccata, un entusiasmo fanciullesco e capisci come è vero che ogni uomo in fondo è un bambino e come alle volte va alla ricerca di giocattoli commisurati alla sua condizione per tornare in quel mondo privo di pensieri, problemi alimentato solo da endorfina in circolo.
Stanco, sudato e assetato in attesa di recuperare le forze giri nel paddock vedendo gli altri amatori e rimani affascinato da quello che un semplice mezzo meccanico è in grado di trasmettere. I discorsi principali sono legati a traiettorie e tempi e ti viene anche da giustificare i "fenomeni" che sparano cifre sui numeri in cui hanno bloccato il cronometro, perchè nonostante tutto continuano ad usare un cronometro ancorato al manubrio anzichè il banalissimo programma scaricabile da internet in grado di offrire dati concreti e reali. Basta andare oltre al fare borioso e da pilota mancato che quasi fanno quasi tenerezza,  questi omoni sudati che vedono nel  "minuto e x secondi"  - spesso arrotondati per difetto - un riscatto personale verso una quotidianità che gli eventi o scelte magari sbagliate hanno portato a essere comprimari, obbligandoli magari ad accettare scelte e decisioni altrui senza poter intervenire. In pista sono loro i protagonisti e tempi alla mano primeggiano su altri!
Personaggi che si mischiano ai lentoni che con forte autoironia raggiungono l'estasi al solo consumare la saponetta.
Un universo di persone tutte animate da una grande passione, un mezzo a due ruote in grado di far compiere atti che i più sono incapaci di comprendere.




venerdì 13 luglio 2012

Intervista a DJ RINGO













Musica e moto.
Elementi in grado di creare  passioni, a volte totali, ma soprattutto in grado di regalare emozioni uniche. Ho la fortuna di poter porre alcune domande ad una personaggio che è riuscito a far divenire una professione la prima ed una passione soddisfatta la seconda.
La voce dell'emittente del rock in italia, colui che ha incontrato i più grandi artisti rock ma che ha anche realizzato esperienze motociclistiche che molti amanti delle due ruote sognerebbero di vivere, da diverse gare su pista fino ai rally africani, passando per le ruote tassellate.
Volevo chiedere a DJ Ringo come è riuscito a raggiungere questo traguardo e quali analogie trovi nel mondo di oggi tra moto e musica. Penso che se tratti la musica in modo vero sincero, magari sbagliando qualche volta,ma riconoscendo i tuoi errori, i risultati prima o poi arrivano l’importante è che i ragazzi che ti ascoltano percepiscano che sei in buona fede. Sfortunatamente oggi la musica ha molte analogie con il mondo dei motori, la maggior parte  dei giornalisti che scrivono di motori sono immanicati con qualche pilota o qualche team e non scrivono mai della verità. Questo accade anche nella musica italiana, non nel rock in cui tutto sommato siamo liberi, nei reality ci sono quei personaggi costruiti sovvenzionati dalle case discografiche che impediscono di esprimere concetti liberi, creando un circolo piuttosto vizioso.
Se dovessi descrivere l'emozione di un pezzo rock e quella di un giro in moto, magari in pista? Per quello che mi riguarda quando vado in moto provo arrapamento totale, così come quando vedi una bella donna che ti eccita,  vuoi corteggiarla, vuoi far colpo su di lei, sono emozioni molto simili. Emozioni molto maschili, non che le donne non possano provarle ma sono diverse. La donna fisicamente essendo più minuta guida  la moto con una certa attenzione e meno forza bruta tipicamente maschile. Posso dire che sono le stesse emozioni che si possono provare ascoltando un assolo di Slash, di Brian May o di Johnny Ramone.  Poi comunque ogni moto ha il suo utilizzo, con l’Harley vado piano e sto attento mentre le moto stradali cerco di utilizzarle solo in pista perché andar forte in strada è veramente pericoloso anche se sono emozioni veramente forti, molto rock and roll.
Nella tua vita su due ruote hai fatto un sacco di esperienze, oggi che fai di attivo su due ruote e com'è composto il tuo garage? In questo momento sto facendo poco a parte provare qualche moto da strada però sto preparando il rally dei faroni che per la prima volta non farò in moto ma con un buggy, un buggy motore chevrolet 1200,  con Virgin come radio ufficiale. Sarei anche andato ancora con le due ruote ma tra clavicola e schiena ho deciso di star seduto e prender meno botte.
Nel mio garage c’è la cross bones realizzata dalle officine Mermaind di Milano, una moto molto particolare, che definirei superpunk, mentre la mia moto preferita per strada era la mia Ktm motard che mi han rubato.
Se potessi realizzare un sogno, che esperienza vorresti fare? Come esperienze mi piacerebbe fare il TT, anche se è molto pericoloso io farei la gara al mio passo, sarei disposto anche a fare la gara dei veterani per fare un giro in quel mitico tracciato, che poi non sono poi da sottovalutare considerando i rischi che si prendono con quelle moto.
Fai ancora qualche gara? In passato hai detto che non c'è più spazio per il divertimento, tutto sta diventando iperprofessionalizzato, tecnico e sempre meno c'è spazio per la sola passione. Sei sempre di questo avviso o qualcosa è cambiato? Ormai non faccio più turni liberi o trofei. Prima si andava a girare e si era tra amici, a girare e mangiare una salamella  adesso tutti avvelenati, con termocoperte, gomme da tempo, cazzo c’è gente che non mangia perché deve comprarsi le gomme da tempo, son tutti diventati dei fenomeni, neanche ti stringono la mano e subito ti chiedono in quanto giri. Ma cosa te ne frega…goditi la vita, se fossi stato un fenomeno saresti in superbike o in moto gp, invece sei a fare turni liberi come me amatoriali.  I fenomeni non li sopporto. Vorrei inoltre fare una critica ai trofei monomarca che fanno iscrivere della gente che ha corso per 10 anni anche nel mondiale, gente che magari arrivava ultima ma comunque forte se messa a livella di trofeo e fan tempi allucinanti, quei trofei dovrebbero essere riservati ai soli amatori. Il fatto è che chiaramente vincono questi ex piloti o ex promesse dell’europeo o del mondiale. Il problema è che quelli che corrono vogliono seguire questi ma non hanno la preparazione adeguata, andrebbero strutturati in classi riservate per quelli che girano su determinati tempi così da creare i presupposti per la bagarre e creare divertimento, il divertimento che magari puoi trovare in una gara di kart tra amici.
 Ogni appassionato di moto oggi non fa che parlare di Valentino e ducati, di questo matrimonio mancato, la tua opinione? Guarda si potrebbe parlare ore di Valentino e di presunte colpe/responsabilità vorrei solo dire che se quello che ha fatto o meglio non ha fatto in questo anno e mezzo Valentino lo avesse fatto Biaggi lo avrebbero massacrato. Il fatto è che c’è la lobby dei piloti dell’Emilia Romagna, così come in passato, se non era romagnolo venivi massacrato. Biaggi ha pagato il fatto di non far parte di questa lobby anche se ora si sta togliendo soddisfazione. Il mio sogno sarebbe vedere Valentino in superbike e secondo me pagherebbe per andarci, anche se in passato non ha risparmiato critiche a questo campionato così come le parole spese da mediaset sul mondiale SBK di cui oggi però è titolare dei diritti ed ora è in forte imbarazzo.
L'immagine per noi motociclisti ti lega inevitabilmente ad una ferita ancora aperta...puoi dirci come è nata la vostra amicizia, e come mai tu da amante di quella che a detta di molti (quelli che a mio avviso non si nutrono di emozioni ma di altri valori, magari identificabili in codici iban)  è la serie b delle moto hai stretto amicizia con un pilota della motogp ? Marco lo avevo conosciuto al Mugello e con Di Pillo già tenevamo d’occhio quel ragazzino, poi siamo diventati amici e entrati in confidenza quando ha corso in Superbike con Biaggi fino poi fare il programma insieme su Virgin.
Come giudichi la reazione dopo la morte di Marco, ti aspettavi tutto questo? Non ne sono rimasto impressionato, era talmente amato che tutti han voluto far qualcosa.
C'è qualche episodio che ti ha infastidito? A tuo avviso qualcuno ha speculato sulla tragedia? No, Paolo ha creato la fondazione con tanti gli eventi perché il Sic ci teneva, andava spesso a Coriano in un istituto per bambini disabili a cui era molto legato e ancora oggi si raccolgono fondi per questo istutito e questo fa onore al Sic e alla sua famiglia.
 A Coriano quel maledetto pomeriggio ti vedevo fuori dalla chiesa con Cairoli, nell'arco della tua vita professionale e non solo hai conosciuto persone di un valore professionale ma ritengo anche umano assoluto. Chi nel mondo delle due ruote e nella musica ti ha dato maggiori emozioni? Io ho iniziato da piccolino a seguire le moto e rimasi scioccato a Monza quando morì Pasolini, a quel tempo c’erano Agostini e Pasolini, Agostini era il fenomeno, ma Pasolini era più rock. Poi da lì seguii tutti: Lucchinelli che vinse il primo mondiale in 500, Uncini, Cadolora, Gianola e Locatelli e oggi Biaggi col suo stile pulito. A livello musicale oggi faccio poche interviste, gli artisti nuovi non mi danno emozioni mentre all’epoca quando intervistai Bowie a Londra, lo stringergli la mano mi diede molte emozioni, come incontrare Lou Reed e Springsteen, un grande. Ma le emozioni che mi danno i Ramones non me le dà nessuno perché in fondo rimango punk nell’anima e nel cuore.
Cosa ti da emozione nella vita quotidiana ?Le emozioni possono venire dall’ascoltare il mio ipad prima di addormentarmi, farmi un bel giro in moto o mi piace e mi rilassa un sacco lavarmi e pulirmi la moto, anche il solo lavarla  - la moto - mi dà delle emozioni.
Così come mi dà emozioni oltre che girare in pista, vedere quelli che girano, gli amatori che scaricano la moto dal carrello, che cambiano le gomme, così come mi piace andare anche nelle mega hospitality.
Il rock and roll con l’odore di olio bruciato da paddock  rimangono parte fondamentale della mia vita.

Che dire...una persona nella cui vita emozioni e passioni non mancano, un grazie a DJ Ringo.